miti




di I. G. Noto



Quando il benedettino Gotofredo [1], noto priore del monastero di Carpice, iniziava a predisporre l'altare per la Santa Messa, immancabilmente arrivava il suo gatto.
Noncurante della sacralità del luogo, saltava sull'immacolato lino adagiandosi tra il messale e le ampolle, destando l'ilarità dei fedeli.
Visti inutili i vari tentativi per allontanarlo, il sacerdote decise di chiuderlo in sacrestia ma anche questa soluzione fu vana, in quanto, molto spesso, accadeva che un chierichetto lasciasse la porta aperta e il felino ne approfittasse. Il religioso, suo malgrado, si trovò costretto a dover legare il micio prima d'ogni funzione sacra.
Scrisse alcune raccomandazioni al suo successore tra cui quella di legare il gatto in sacrestia prima d'ogni rito religioso.
Quando Gotofredo decise di recarsi al monastero di Casole (presso un confratello, nell'attesa d'imbarcarsi ad Otranto per un pellegrinaggio in Terra Santa), lasciò copia di quelle volontà unite ad altre carte personali.


Particolare del famoso mosaico di Otranto ove si nota un felino con le scarpe.
Forse interpretazione dello scritto lasciato da Gotofredo ?
Potrebbe aver ispirato la nota fiaba del gatto con gli stivali ?
 



Esse rimasero in quella città (vedi illustrazione) perché il prete non tornò mai più poiché, durante il viaggio per mare, fu catturato dai pirati saraceni e venduto come schiavo. Dopo molte peripezie riuscì a fuggire, ma, sfinito dagli stenti, fu rinvenuto esanime sulla spiaggia nei pressi di Spotorno.
Soccorso da alcuni pescatori, di Bergeggi, fu consegnato ai monaci benedettini che lo accolsero nel loro monastero, ove rimase svolgendo lodevolmente il duplice compito di bibliotecario e di restauratore d'antichi manoscritti.
Terminò la sua vita nell'Anno Domini 942 nei pressi di Lovanus [2] e fu sepolto nella Cappella maggiore dell'abbazia di Pollupice, andata distrutta durante il bombardamento del 1944.

Stigula di Ambrosio Gotofredo (Museo Civico di Pollupice) vedi nota 2 stigula

Nel frattempo anche il gatto, di cui non c'è stato tramandato il nome, ormai molto anziano e cieco, era venuto a mancare. Alcune antiche cronache narrano che sia annegato nei pressi del vecchio mulino in zona Preserasca di Moncalieri.
Sostituito con un altro più giovane, indispensabile per cacciare i topi, esso venne naturalmente sempre debitamente legato prima dell'inizio d'ogni sacra cerimonia [3].
Anni dopo alcuni saggi studiosi scrissero dotte monografie su il ruolo essenziale del gatto legato in ogni funzione correttamente condotta ed eruditi trattati sui vari tipi di nodi sostanziali alle disparate legature secondo le più diverse liturgie...[4]





NOTE


[1] Ambrogio Gotofredo da Carpice nacque nel castello di Borgaretto, nel luglio 891, da Magnifredo, conte di Milano, e da Isolda Fabula, nipote di Mac Alpin, il leggendario re Kenneth I di Scozia.
[2] AAVV, Annales Calpix Minores: "Rerum Gestarum Ambrosius Gotifredus", in: Mon. Clyp. Hist. Scriptores, f.105.
[3] R. Ailleur, Le chat dans l'eglise, Le Plaisan -Terie, 1, Av.Ryl .
[4] Z. Umba, Como encobijar broma, edicion Rid & R. Sela.





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